di Mario Brancaccio

LA TRAMA

Enrico conduce una vita comune a tante altre, ha un lavoro, una famiglia ed una passione molto forte per la musica. Una notte, rientrando con amici e famiglia da una serata in maschera dedicata alla musica americana degli Anni ’50, cade sulle scale e batte violentemente il capo. L’uomo entra in uno stato di incoscienza per tre anni. Al risveglio è convinto di essere il celebre sassofonista Charlie Parker, scappa dall’ospedale in cui era confinato e fa perdere le sue tracce. Dopo quattro anni la figlia Rosa lo ritrova al quarto piano di uno stabile napoletano. La moglie Laura e Rosa si fanno accompagnare dallo psichiatra Pino Laurenti che le ha convinte ad adottare uno stratagemma per tentare di far tornare in sé Enrico: andranno all’incontro con il viso dipinto di nero in modo da fargli rivivere gli stessi attimi di quella tragica sera. Ma Enrico, pur in una lucida coscienza di sé e dei fatti accaduti, pur denunciando che il suo non era stato un incidente fortuito, ma era stato spinto da qualcuno volontariamente, non riesce o non vuole ritornare quello di prima. Ma nessuno di loro è più lo stesso: la mamma ha per nuovo compagno lo stesso dottor Laurenti il quale, a sua volta, ha come unico scopo dimostrare che il marito non è più recuperabile e vivere liberamente il suo amore per Laura; la figlia vuole una nuova vita per sé lontano dalla madre di cui non condivide più nulla. Il tutto gira attorno ad una eredità che i tre vorrebbero per sé ma della quale l’unico erede è Enrico. Si intrecciano conflitti, ripicche ed interessi lontani un mondo dal caso umano di Enrico e della sua nuova realtà. Ad Enrico non rimane che il rifugio nella bellezza eterna e serena della musica. Questa sua nuova dimensione è assistita dall’umana coscienza della custode dello stabile. Ma anche lei non è quella che si crede.

La trama di ENRICO l’inquilino del IV piano segue due tracce del capolavoro di Luigi Pirandello a cui si ispira: l’amore e la follia. Ho sentito di evidenziare in questo testo una caratteristica dell’uomo di oggi: la profonda solitudine. Siamo figli di una società che ha gonfiato a dismisura il nostro ego. Che rapporto abbiamo con il nostro inconscio collettivo, vale a dire con l’anima del mondo, e con la natura? Nessun rapporto o quasi. Sempre più chiusi in una dimensione egoica e materialistica della vita perseguendo la illusoria realizzazione di un anche a dispetto di chi Ci mette i bastoni tra le ruote! Anche perché: La vita è una lotta! Un combattimento contro tutto e tutti quelli

che ostacolano il nostro avvenire. Tutti sono potenziali nemici sulla strada dei nostri obiettivi.

La maggior parte di noi non ascolta più gli altri e nemmeno se stesso e quando l’inconscio messo da parte bussa disperatamente alle porte del nostro ego, noi abbiamo semplicemente paura, paura di noi stessi, di ciò che non conosciamo. Ecco che allora ci prende quel senso di abbandono, di tristezza, di solitudine, di disperazione. Il nuovo archetipo che abbiamo elaborato nel Novecento è l’urlo di Munch!

Enrico è il prototipo di questa società che per caso, per un puro incidente o un mancato omicidio è dapprima costretto a cambiar vita. In seguito non riesce più a rientrare nella logica dentro la quale il mondo e la sua famiglia continuano a vivere e fugge trovando rifugio nell’arte.

La musica diventa una necessità per compensare i dolori ed i limiti della sua esistenza.

                                                                                                  Mario Brancaccio

SCHEDA SINTETICA

SPETTACOLO TEATRALE: “ENRICO L’inquilino del IV piano” è un atto unico con musiche. Gli autori sono Mario Brancaccio, Aurelio Gatti e Tato Russo. La regia è affidata ad Aurelio Gatti.

ATTORI: 5

DURATA: 90 minuti.

LINGUA: Italiano.

SCENE: una scrivania novecento, tre sedie, un quadro elettrico con un contatore per l’energia.

MUSICHE: sax dal vivo su basi di musiche e canzoni americane degli Anni ‘50.

FINALITA’: Avviare una riflessione critica sul senso di solitudine dell’uomo nella odierna società.

OBIETTIVI TRASVERSALI: Favorire la socializzazione e la relazione; sviluppare la creatività ed il senso estetico; ampliare il lessico e riflettere sulle potenzialità espressive dei diversi linguaggi.

DESTINTARI: spettacolo per tutti.

Allo spettacolo partecipano, tra gli altri: Mario Brancaccio, Simona Esposito, Fortuna Liguori. (i curricula della produzione e dei partecipanti possono essere visionati su Google)

“ENRICO L’inquilino del IV piano” è stato concepito sia per essere rappresentato in teatro sia negli spazi plausibili all’interno degli istituti. Il costo del biglietto è concordabile con l’Organizzatore e/o con il teatro ospitante.

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